Rubin Observatory: il telescopio che cambierà per sempre il nostro sguardo sull’universo

È iniziata la rivoluzione dell’astronomia dinamica. Dalle Ande cilene, il telescopio Vera C. Rubin ha rilasciato le sue prime, straordinarie immagini del cosmo.

Un colosso tra le stelle

Dopo anni di attesa, il Vera C. Rubin Observatory ha finalmente acceso la sua gigantesca camera da 3.200 megapixel. Dall’alto del Cerro Pachón, in Cile, questo telescopio promette di cambiare radicalmente il nostro modo di osservare il cielo.

Il Rubin non si limita a fotografare le stelle: registra l’universo in movimento. Ogni 3–4 notti, mapperà l’intero cielo visibile, seguendo miliardi di oggetti tra stelle, asteroidi, supernovae e galassie.

Astro-cinema in tempo reale

Come ha spiegato Roberto Ragazzoni (presidente INAF) durante un evento a Palermo, Rubin segna il passaggio da una astronomia “statica” a una nuova forma di osservazione dinamica: «È come se il cielo diventasse un film, e non più una serie di fotogrammi separati.»

Le prime immagini, pubblicate il 23 giugno 2025, mostrano già la potenza dello strumento: nebulose come Laguna e Trifida, l’ammasso della Vergine, e miriadi di oggetti celesti finora nascosti alla vista.

Gli obiettivi scientifici

Il Rubin Observatory sarà il cuore del progetto LSST (Legacy Survey of Space and Time), una mappatura sistematica e ad altissima risoluzione del cosmo. Tra i suoi obiettivi principali:

  • Materia ed energia oscura: comprendere ciò che costituisce il 95% dell’universo.
  • Eventi transienti: esplosioni stellari, collisioni di galassie, fenomeni imprevedibili.
  • Sorveglianza di asteroidi e comete, anche potenzialmente pericolosi per la Terra.
  • Big data dell’astronomia: Rubin produrrà oltre 20 terabyte di dati ogni notte, accessibili alla comunità scientifica.

L’Italia è della partita

Anche l’Italia gioca un ruolo da protagonista: l’INAF è coinvolto nella gestione e analisi dei dati, e promuove attività di divulgazione come quella tenutasi a Palermo in occasione del rilascio delle prime immagini.

 


Fonti ufficiali

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