Da Torre Annunziata a Gaza: un raggio di speranza per i bambini della guerra

Sabato 18 e domenica 26 ottobre 2025, dalle 17:00 alle 20:00, presso Banca Intesa Sanpaolo in Corso Umberto I, 94 a Torre Annunziata, si terrà una raccolta fondi a sostegno delle famiglie di Gaza, promossa da un gruppo di cittadini sensibili e solidali, con il supporto della rete civica locale.
Un gesto semplice, ma dal valore immenso: trasformare l’empatia in azione, la compassione in aiuto concreto.

Tra i tanti volti segnati dal conflitto ci sono Kareem e Kinan, due bambini che hanno perso il padre Wisam, uomo generoso e punto di riferimento per tutta la famiglia. Oggi vivono con la madre Amany in una piccola tenda bruciata, tra fame, freddo e paura.
Il figlio maggiore ha smesso di parlare: un silenzio che racconta più di qualunque parola. E come loro, decine di altri orfani cercano di sopravvivere in un campo dove la guerra ha cancellato tutto — tranne il desiderio di essere ancora bambini.

L’obiettivo della raccolta è semplice ma vitale: garantire cibo, cure e un rifugio sicuro a chi non ha più nulla.
Chiunque voglia contribuire potrà farlo anche dopo l’evento, contattando su WhatsApp il numero 350 172 3881.

✨ Un’immagine che nasce dal cuore

Nel raccontare questa iniziativa, un’immagine viene spontanea alla mente: un raggio di sole che parte dal Vesuvio e attraversa il mare, fino a toccare Gaza.
Un’immagine simbolica, nata come suggestione, non come manifesto ufficiale — ma che riassume perfettamente il senso profondo di questa azione solidale.

Da una terra che ha conosciuto la distruzione e la rinascita, la luce del Vesuvio si fa metafora di speranza.
Un fascio di calore che oltrepassa le onde e la distanza, per raggiungere chi vive tra le macerie della guerra. È l’idea che, anche nelle tenebre più dense, un gesto umano può essere luce.

Non è solo beneficenza: è un atto di civiltà, un ponte tra due popoli uniti dal dolore e dal desiderio di rinascita.
Ogni donazione è un piccolo frammento di luce che, sommato agli altri, può ridare voce, cibo e speranza a chi la guerra ha reso invisibile.

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