4.2. Approfondimento su Inclusione, Universal Design e Valutazione Formativa

Introduzione

Nella scuola contemporanea, parlare di inclusione significa andare oltre la semplice attenzione ai Bisogni Educativi Speciali: vuol dire progettare ambienti e percorsi accessibili a tutti fin dall’inizio.
La lezione precedente ha introdotto gli strumenti fondamentali (BES, DSA, PEI, PDP). Ora approfondiamo le nuove prospettive metodologiche e pedagogiche che aiutano il docente a rendere davvero inclusivo e personalizzato l’apprendimento.

Nota docente: questa lezione serve a far emergere nello studente la consapevolezza di “come” e “perché” un insegnante pianifica diversamente in base alle persone, non solo ai programmi.

Le life skills e le competenze trasversali

Le life skills, definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono dieci abilità fondamentali per la vita che ogni percorso educativo dovrebbe promuovere.
Non appartengono a una materia, ma a tutte le discipline: servono per gestire le relazioni, le emozioni, le decisioni.

Categoria Esempi di abilità
Cognitive Pensiero critico, problem solving, decision making
Relazionali Comunicazione efficace, empatia, collaborazione
Personali Gestione delle emozioni, autostima, resilienza

Nel contesto dell’accoglienza turistica, queste competenze diventano concrete:

  • Comunicazione efficace → dialogare con il cliente in modo chiaro e cortese;
  • Empatia → comprendere i bisogni del cliente con difficoltà linguistiche o motorie;
  • Gestione dello stress → affrontare con calma reclami o imprevisti.

Nota docente: sottolinea al ragazzo che le life skills sono spesso oggetto di domande trasversali nel colloquio orale.
Il commissario potrebbe chiedere: “Come favorirebbe la collaborazione e l’empatia in una classe di laboratorio alberghiero?”.

Universal Design for Learning (UDL)

L’Universal Design for Learning è un approccio pedagogico nato negli Stati Uniti e oggi richiamato anche dal D.Lgs. 66/2017 sull’inclusione.
Si basa su un principio semplice: progettare per tutti, fin dall’inizio, senza dover poi “adattare” a posteriori.

I tre pilastri dell’UDL:

  1. Molteplici modalità di rappresentazione → Offrire i contenuti in forme diverse: testo, immagini, audio, video.
  2. Molteplici modalità di azione ed espressione → Permettere agli studenti di mostrare ciò che sanno in modi diversi (orale, scritto, pratico, digitale).
  3. Molteplici modalità di coinvolgimento → Motivare attraverso attività cooperative, scelte personali, sfide reali.

Esempio pratico:
Durante la simulazione di check-in, un ragazzo con difficoltà linguistiche può utilizzare un tablet con traduttore vocale o schede visive; l’obiettivo non è testare la memoria, ma la capacità di comunicare in modo efficace.

Nota docente: spiega che l’UDL non è “una strategia per BES”, ma una cornice per tutti.
È un concetto molto apprezzato nelle prove orali perché mostra una visione inclusiva moderna.

La valutazione formativa e digitale

La valutazione non deve essere solo il momento finale di giudizio, ma un processo continuo di osservazione, feedback e miglioramento.
Si parla di valutazione formativa quando il docente:

  • osserva gli studenti durante il lavoro,
  • restituisce indicazioni per migliorare,
  • valorizza il progresso personale, non solo il risultato.

Strumenti pratici:

  • Rubriche valutative digitali create in Word, Excel o Microsoft Forms;
  • Portfolio digitale dove gli studenti raccolgono prove, foto, video delle attività;
  • Questionari di autovalutazione su Teams o Google Forms;
  • Feedback immediato in laboratorio (il “vedo, ti dico, miglioriamo”).

In un contesto professionale come l’accoglienza, la valutazione formativa si traduce in:

“Oggi hai gestito bene il sorriso e la cortesia, ma devi migliorare la gestione del tono di voce e dei tempi di risposta.”

Nota docente: mostra come l’uso di strumenti digitali rafforza il monitoraggio continuo delle competenze e crea evidenze per il colloquio orale.

PCTO e competenze sociali

Nel percorso degli Istituti Professionali, il PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) è un ponte tra scuola e lavoro.
Le competenze sociali, organizzative e comunicative osservate durante il PCTO fanno parte a pieno titolo della valutazione per competenze.
Anche il ragazzo che si prepara al concorso deve saper spiegare come un’attività laboratoriale o simulata contribuisce a svilupparle.

Esempio:
Durante un PCTO in hotel, lo studente esercita competenze di cittadinanza (rispetto delle regole, puntualità, responsabilità) e competenze chiave europee (imprenditorialità, comunicazione, digitale).

Normativa di riferimento aggiornata

Oltre alle leggi già viste, conviene ricordare:

  • Atto di indirizzo MIM 2023–2024: promuove il benessere a scuola e la personalizzazione dell’apprendimento;
  • D.Lgs. 66/2017 sull’inclusione e il Profilo di funzionamento;
  • Linee guida 2022 sulla valutazione nella scuola secondaria di secondo grado;
  • Raccomandazione UE 2018 sulle competenze chiave (già trattata nella Lezione 3).

Nota docente: il ragazzo non deve memorizzare tutti i numeri di legge, ma deve saperne citare almeno due con sicurezza: D.Lgs. 66/2017 e Raccomandazione UE 2018.

La lezione di approfondimento non aggiunge nuovi contenuti da “studiare a memoria”, ma rafforza la consapevolezza pedagogica e metodologica.
Serve a trasformare il candidato da semplice esecutore di attività a docente capace di motivare, progettare e riflettere. In fondo, la vera inclusione non è fare di meno per qualcuno, ma fare di più per tutti.

 

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