1. Quando il BIOS non basta più
Per molti anni il BIOS ha svolto egregiamente il suo lavoro.
I computer erano semplici, i dischi piccoli, i sistemi operativi leggeri.
In quel contesto il BIOS era più che sufficiente.
Con il passare del tempo, però, l’hardware è cambiato profondamente:
- dischi sempre più capienti
- computer più potenti
- sistemi operativi più complessi
- nuove esigenze di sicurezza
Il BIOS, nato negli anni ’80, ha iniziato a mostrare limiti strutturali.
2. Un firmware nato per un altro mondo
Il BIOS tradizionale è stato progettato quando:
- i dischi avevano capacità di pochi megabyte
- la RAM era pochissima
- non esistevano interfacce grafiche evolute
- la sicurezza non era una priorità
Molte sue caratteristiche sono rimaste invariate per decenni.
Questo ha portato a problemi sempre più evidenti.
3. Il limite dei 16 bit
Uno dei limiti più importanti del BIOS classico è il suo funzionamento in modalità reale a 16 bit.
Questo comporta:
- pochissima memoria indirizzabile
- codice molto rigido
- difficoltà nell’espansione
In pratica:
il BIOS lavora con strumenti pensati per computer di 40 anni fa.
4. Il problema del disco: MBR
Il BIOS utilizza uno schema di partizionamento chiamato MBR (Master Boot Record).
4.1 Cos’è l’MBR
L’MBR:
- si trova all’inizio del disco
- contiene le informazioni per l’avvio
- indica dove si trova il sistema operativo
4.2 I limiti dell’MBR
Questo schema presenta limiti importanti:
- dimensione massima del disco: 2 TB
- massimo 4 partizioni primarie
- struttura fragile (se l’MBR si danneggia, il disco non avvia)
Con l’arrivo di dischi sempre più grandi, questi limiti sono diventati critici.
5. Avvio lento e poco flessibile
Il BIOS esegue:
- controlli sequenziali
- inizializzazione lenta
- ricerca rigida del dispositivo di avvio
Ogni componente viene inizializzato uno alla volta, senza parallelismo.
Nei computer moderni questo significa:
- tempi di avvio più lunghi
- inefficienza rispetto alle reali capacità hardware
6. Nessuna sicurezza reale
Il BIOS classico non è progettato per la sicurezza.
In particolare:
- non verifica l’integrità del sistema operativo
- non controlla se il software di avvio è stato modificato
- non protegge da malware a basso livello
Questo rende possibile:
- l’installazione di bootkit
- la modifica del settore di avvio
- attacchi difficili da rilevare dal sistema operativo
7. Interfaccia minimale e poco intuitiva
Il setup del BIOS classico è:
- testuale
- navigabile solo da tastiera
- poco intuitivo
Questo rende difficile:
- la configurazione per utenti non esperti
- l’aggiunta di funzionalità avanzate
- la gestione moderna dell’hardware
8. Un BIOS sempre più “forzato”
Nel tempo, i produttori hanno cercato di:
- aggiungere funzioni
- estendere il BIOS oltre i suoi limiti
- adattarlo a hardware sempre più complesso
Ma il risultato è stato spesso:
- codice complicato
- soluzioni temporanee
- firmware difficili da mantenere
Era chiaro che serviva un cambio di paradigma.
9. Concetti chiave da ricordare
✔ Il BIOS è nato per computer semplici
✔ Lavora in modalità 16 bit
✔ Usa MBR con forti limiti
✔ Non offre sicurezza moderna
✔ Non è adatto ai PC attuali
Indice della mini-serie
Capitolo 1 – Che cos’è il BIOS e perché è fondamentale
Il primo software del computer, dove vive e perché senza di lui nulla può partire.
Capitolo 2 – Il POST e il processo di avvio
I controlli iniziali, gli errori, i beep e il momento in cui il PC decide se può continuare.
Capitolo 3 – I limiti del BIOS classico
Perché un firmware nato negli anni ’80 non poteva reggere il mondo moderno.
Capitolo 4 – Nasce l’UEFI
Il firmware dei computer moderni: architettura, differenze e nuovo paradigma.
Capitolo 5 – GPT, Secure Boot e TPM
Quando la sicurezza inizia prima del sistema operativo.
Capitolo 6 – L’UEFI nei computer di oggi
Cosa fa davvero, cosa si può configurare e cosa è meglio non toccare.
