3 – I limiti del BIOS classico

1. Quando il BIOS non basta più

Per molti anni il BIOS ha svolto egregiamente il suo lavoro.
I computer erano semplici, i dischi piccoli, i sistemi operativi leggeri.
In quel contesto il BIOS era più che sufficiente.

Con il passare del tempo, però, l’hardware è cambiato profondamente:

  • dischi sempre più capienti
  • computer più potenti
  • sistemi operativi più complessi
  • nuove esigenze di sicurezza

Il BIOS, nato negli anni ’80, ha iniziato a mostrare limiti strutturali.

2. Un firmware nato per un altro mondo

Il BIOS tradizionale è stato progettato quando:

  • i dischi avevano capacità di pochi megabyte
  • la RAM era pochissima
  • non esistevano interfacce grafiche evolute
  • la sicurezza non era una priorità

Molte sue caratteristiche sono rimaste invariate per decenni.

Questo ha portato a problemi sempre più evidenti.

3. Il limite dei 16 bit

Uno dei limiti più importanti del BIOS classico è il suo funzionamento in modalità reale a 16 bit.

Questo comporta:

  • pochissima memoria indirizzabile
  • codice molto rigido
  • difficoltà nell’espansione

In pratica:

il BIOS lavora con strumenti pensati per computer di 40 anni fa.

4. Il problema del disco: MBR

Il BIOS utilizza uno schema di partizionamento chiamato MBR (Master Boot Record).

4.1 Cos’è l’MBR

L’MBR:

  • si trova all’inizio del disco
  • contiene le informazioni per l’avvio
  • indica dove si trova il sistema operativo

4.2 I limiti dell’MBR

Questo schema presenta limiti importanti:

  • dimensione massima del disco: 2 TB
  • massimo 4 partizioni primarie
  • struttura fragile (se l’MBR si danneggia, il disco non avvia)

Con l’arrivo di dischi sempre più grandi, questi limiti sono diventati critici.

5. Avvio lento e poco flessibile

Il BIOS esegue:

  • controlli sequenziali
  • inizializzazione lenta
  • ricerca rigida del dispositivo di avvio

Ogni componente viene inizializzato uno alla volta, senza parallelismo.

Nei computer moderni questo significa:

  • tempi di avvio più lunghi
  • inefficienza rispetto alle reali capacità hardware

6. Nessuna sicurezza reale

Il BIOS classico non è progettato per la sicurezza.

In particolare:

  • non verifica l’integrità del sistema operativo
  • non controlla se il software di avvio è stato modificato
  • non protegge da malware a basso livello

Questo rende possibile:

  • l’installazione di bootkit
  • la modifica del settore di avvio
  • attacchi difficili da rilevare dal sistema operativo

7. Interfaccia minimale e poco intuitiva

Il setup del BIOS classico è:

  • testuale
  • navigabile solo da tastiera
  • poco intuitivo

Questo rende difficile:

  • la configurazione per utenti non esperti
  • l’aggiunta di funzionalità avanzate
  • la gestione moderna dell’hardware

8. Un BIOS sempre più “forzato”

Nel tempo, i produttori hanno cercato di:

  • aggiungere funzioni
  • estendere il BIOS oltre i suoi limiti
  • adattarlo a hardware sempre più complesso

Ma il risultato è stato spesso:

  • codice complicato
  • soluzioni temporanee
  • firmware difficili da mantenere

Era chiaro che serviva un cambio di paradigma.

9. Concetti chiave da ricordare

✔ Il BIOS è nato per computer semplici
✔ Lavora in modalità 16 bit
✔ Usa MBR con forti limiti
✔ Non offre sicurezza moderna
✔ Non è adatto ai PC attuali

 

 

Indice della mini-serie

Capitolo 1 – Che cos’è il BIOS e perché è fondamentale
Il primo software del computer, dove vive e perché senza di lui nulla può partire.

Capitolo 2 – Il POST e il processo di avvio
I controlli iniziali, gli errori, i beep e il momento in cui il PC decide se può continuare.

Capitolo 3 – I limiti del BIOS classico
Perché un firmware nato negli anni ’80 non poteva reggere il mondo moderno.

Capitolo 4 – Nasce l’UEFI
Il firmware dei computer moderni: architettura, differenze e nuovo paradigma.

Capitolo 5 – GPT, Secure Boot e TPM
Quando la sicurezza inizia prima del sistema operativo.

Capitolo 6 – L’UEFI nei computer di oggi
Cosa fa davvero, cosa si può configurare e cosa è meglio non toccare.

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