1.2 – Il Cooperative Learning

Origine e significato

Il Cooperative Learning (Apprendimento Cooperativo) è una metodologia didattica che si fonda sull’idea che imparare insieme sia più efficace che imparare da soli.
Nasce negli anni ’70 grazie ai lavori di David e Roger Johnson (Università del Minnesota) e di Spencer Kagan, come risposta ai limiti dell’insegnamento frontale tradizionale.

La cooperazione non è semplice “lavoro di gruppo”, ma una struttura organizzata di interdipendenza positiva, responsabilità individuale e interazione costruttiva.
Ogni studente diventa risorsa per gli altri, e il successo del singolo è legato al successo del gruppo.

 

Principi fondamentali

Il Cooperative Learning si regge su cinque pilastri fondamentali, spesso indicati come le cinque P:

  1. Positive interdependenceInterdipendenza positiva: ogni membro sa che il proprio successo dipende da quello degli altri.
  2. Individual accountabilityResponsabilità individuale: ciascuno è responsabile di una parte del lavoro e dell’apprendimento personale.
  3. Face-to-face interactionInterazione promozionale diretta: si lavora insieme, si discute, si argomenta.
  4. Social skillsCompetenze sociali: il gruppo diventa palestra di empatia, comunicazione e leadership condivisa.
  5. Group processingValutazione del gruppo: riflessione comune su ciò che ha funzionato e cosa migliorare.

 

Strutture e tecniche

Il Cooperative Learning si concretizza attraverso strutture operative che permettono di gestire in modo efficace la cooperazione.
Alcune delle più note:

  • Think–Pair–Share (Pensa–Coppia–Condividi): riflessione individuale, confronto a coppie, discussione collettiva.
  • Jigsaw (Puzzle): ogni studente diventa “esperto” di una parte e la insegna agli altri.
  • Learning Together: piccoli gruppi con obiettivi comuni e valutazione condivisa.
  • Group Investigation: indagine di gruppo con ricerca, discussione e presentazione finale.
  1. Ruolo del docente

Il docente non è più trasmettitore di conoscenze ma regista dell’apprendimento.
Progetta gruppi eterogenei, assegna ruoli (coordinatore, relatore, segretario, controllore del tempo) e guida la riflessione metacognitiva.
La sua funzione è facilitare l’autonomia e la responsabilità condivisa.

 

Benefici educativi

Il Cooperative Learning:

  • migliora il rendimento scolastico e la motivazione;
  • favorisce inclusione e rispetto della diversità;
  • sviluppa competenze sociali e comunicative;
  • crea un clima di fiducia e appartenenza;
  • prepara alla vita reale, dove collaborazione e problem solving sono fondamentali.

 

Conclusione

Il Cooperative Learning non è una semplice strategia, ma un modo diverso di intendere la scuola:
un luogo dove si cresce insieme, dove l’errore diventa occasione di apprendimento e il gruppo diventa il laboratorio più autentico di cittadinanza attiva.

 

Collegamento con Bruner e le forme di rappresentazione

Il Cooperative Learning trova solide radici nelle teorie di Jerome Bruner, in particolare nel suo concetto di apprendimento come costruzione attiva di significati.
Bruner distingue tre forme di rappresentazione della conoscenza — esecutiva (enattiva), iconica e simbolica — che si sviluppano in modo progressivo e integrato.
Nelle attività cooperative, gli studenti agiscono (enattivo) attraverso esperienze concrete e compiti di gruppo, visualizzano (iconico) le idee mediante schemi, mappe e prodotti condivisi, e infine rielaborano (simbolico) i concetti attraverso la discussione e il linguaggio.

In questo modo, il Cooperative Learning diventa un ponte operativo tra teoria bruneriana e pratica didattica, perché trasforma la conoscenza in esperienza condivisa, mediata dal linguaggio e dal confronto sociale.

 

m1.2_1 – Struttura e Principi del Cooperative Learning

m1.2_2 – Ruolo del Docente e Benefici Educativi

m1.2_3 – Collegamento con Bruner

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